
Sono considerati inetti dannosi e un pericolo per la salute. In Italia
le vespe più frequenti sono: Vespula germanica costruisce nidi
sottoterra e i cavità di alberi e di costruzioni. Polistes gallicus
Vespa crabro nota anche come calabrone, è la più grande vespa con
capacità di creare nidi nelle cavità degli alberi e a volte nelle
costruzioni.
- Morfologia Le vespe possono raggiungere i 30 mm di
lunghezza, principalmente nere con disegni gialli. Presentano occhi
reniformi e due paia di ali membranose con quelle posteriori più
piccole di quelle anteriori e unite a esse mediante una fila di
uncini. A riposo le ali sono ripiegate longitudinalmente e hanno
l’addome strozzato alla base così da conferirgli un’ apparenza di
vita stretta.
- Biologia e comportamento Presentano un ciclo annuale con
le femmine fecondate che superano l’inverno nascoste in sottotetti,
anfratti di vario genere come muri, legnaie, cassonetti di
tapparelle o sotto la corteccia degli alberi. All’inizio della
primavera le femmine costruiscono i nidi formati da piccole celle
ciascuna delle quali contenente un uovo.
Le larve che nascono
dall’uovo si nutrono e vivono indipendente dalle loro vicine . Le
femmine sterili che nasceranno contribuiscono a sviluppare il nido
che raggiungerà il suo massimo sviluppo entro settembre, in questo
momento appaiono anche i maschi necessari per l’accoppiamento con le
femmine destinate a svernare. I nidi vengono abbandonati in autunno
per essere ricostruiti anno dopo anno, e possono essere costruiti
nel terreno o nella malta fresca.
- Danni Le vespe sono particolarmente fastidiose alla fine
dell’estate quando le operaie alla ricerca di cibo per le larve,
possono entrare nelle abitazioni, in particolare nelle cucine, nelle
panetterie, o locali e negozi che trattano prodotti aromatizzati per
dolci come confetture e sciroppi. Inoltre la necessità di
raccogliere materiali tra cui il legno per costruire i nidi può
provocare danni anche a manufatti, staccionate o mobili da giardino.
Il fastidio più grande è legato alla capacità di causare punture
dolorose. A differenza delle puntura delle api, il pungiglione delle
vespe può essere retratto dalla vittima. Il veleno, iniettato nella
vittima per mezzo di un ovopositore modificato, è emolitico,
emorragico e neurotossico, oltre che contenente l’istamina che causa
arrossamenti, gonfiori e lividi sulla pelle. Il pericolo maggiore
rimane comunque il rischio di shock anafilattico che può portare in
taluni soggetti allergici anche alla morte. Numerose punture di
vespe intorno alla gola possono portare a ostruzioni delle vie
respiratorie, causando difficoltà respiratorie, vomito, diarrea e
debolezza.