ZANZARE
Aedes albopictus (Skuse,1894)
- Morfologia e comportamento: Specie antropofila, molto
aggressiva, da cui il nome di “zanzara tigre”, attacca
principalmente di giorno penetrando anche nelle abitazioni. Questa
specie non è una grande volatrice (max 500 m dal luogo di sviluppo),
vola solitamente ad un’altezza inferiore ad un metro perciò attacca
frequentemente le gambe. L’adulto presenta generalmente dimensioni
comprese tra i 4 e i 10 mm; colorazione nera con caratteristica
banda bianca che attraversa longitudinalmente la faccia dorsale del
torace. Le zampe presentano delle anellature chiare, in particolare
i tarsi del paio posteriore portano delle strisce bianche basali sui
primi 4 segmenti, mentre il quinto è interamente chiaro, con la
tibia uniformemente scura. Specie di origine asiatica, è in grado di
adattarsi ad ambienti completamente diversi da quelli originali,
mostrando una grande capacità di colonizzare in modo permanente
regioni a clima temperato, grazie alle uova, che possono
sopravvivere molti mesi durante il periodo invernale, attraverso una
diapausa embrionale indotta da fotoperiodi brevi. Sembra aver
trovato in alcune zone del nostro Paese un ambiente favorevole
all’impianto di colonie stabili; in particolar modo nel territorio
urbano dove trova le migliori condizioni di sviluppo. La presenza di
Aedes albipictus è stata segnalata per la prima volta in Italia, il
14 settembre 1990 a Genova in una scuola materna, dove i bambini, di
ritorno dalle vacanze estive erano soggetti a numerose punture in
pieno giorno, particolarmente quando giocavano nel giardino della
scuola; il primo insediamento stabile della specie, con ritrovamento
di focolai larvali è stato segnalato nell’agosto del 1991 in
provincia di Padova. Dopo queste prime segnalazioni si è rapidamente
diffusa in diverse regioni, questa sua grande espansione è da
imputarsi esclusivamente alle correnti di traffico, che negli ultimi
decenni hanno interessato pressoché ogni parte del mondo;
in
particolar modo è attribuita all’importazione di pneumatici usati
per automezzi, provenienti dall’estero, da parte di alcune aziende
per la rigenerazione di pneumatici presenti in Veneto; queste, per
molti anni, hanno commercializzato carichi di copertoni infestati
prima che il fenomeno fosse noto, permettendo la diffusione
dell’insetto a grandi distanze; ciò è confermato anche dal fatto che
gli adulti hanno una scarsa capacità di spostamento autonomo, non
essendo in grado di muoversi per più di 2-2,5 km all’anno in
presenza di vento favorevole. Sfortunatamente, le prime colonie
dell’insetto, segnalate tra il 1991 ed il 1993 in Liguria, Veneto e
Lombardia, sono state individuate quando erano già saldamente
radicate sul territorio e quando l’insetto aveva raggiunto densità
tali da essere individuato “passivamente” per via del notevole
fastidio arrecato alla gente. Ciò ha reso praticamente impossibile
l’eradicazione della specie dal nostro territorio.
- Danni L’introduzione di questa specie in Italia e nel
bacino mediterraneo costituisce un vero problema sanitario, sia come
potenziale vettore di malattie che come ectoparassita. La zanzara
tigre dal punto di vista medico e veterinario è considerato
efficiente vettore del virus della dengue comprendenti anche le
forme emorragiche della malattia “febbre gialla” e alcune encefaliti
e può essere implicato nella trasmissione di numerosi arbovirus tra
cui la Chikungunya e di alcune filarie. In Italia, in assenza di
serbatoi di infezione, la preoccupazione maggiore è legata
all’attività ectoparassitaria della zanzara che essendo una specie
molto aggressiva può arrivare a costringere le vittime ad
abbandonare le attività condotte all’aperto per rifugiarsi al
coperto. La reazione alle punture è costituita da pomfi con alone
eritematoso, a volte accompagnato da piccole emorragie sottocutanee.
L’elevato numero di punture che si riceve nell’unità di tempo, può
essere origine di risposte allergiche localizzate, soprattutto in
soggetti particolarmente sensibili, come anziani e bambini che a
volte richiedono un intervento medico.
- Ciclo di sviluppo
Sebbene ogni specie presenti delle
peculiarità il ciclo biologico delle zanzare si svolge secondo tappe
ricorrenti che prevedono lo svolgimento delle sviluppo preimmaginale
in ambiente acquatico attraverso quattro stadi larvali e lo stadio
di pupa. Gli accoppiamenti avvengono in volo, previa formazione di
sciami composti da maschi, riuniti attraverso richiami di suono e di
feromoni. La femmina una volta diventata recettiva è in grado di
accoppiarsi più volte con maschi diversi anche se la prima carica
spermatica proviene dal primo maschio. Questa è sufficiente per
tutta la vita riproduttiva della femmina che può assumere fino a 20
pasti ai quali corrispondono altrettante ovideposizioni, per un
totale di migliaia di uova rilasciata da una singola femmina nel
corso della sua vita. Per la maturazione della uova è necessaria
l’assunzione di sangue, che avviene grazie al loro apparato boccale
succhiatore-perforante. Dopo l’accoppiamento le zanzare si
disperdono nell’ambiente in cerca di un ospite su cui effettuare il
pasto di sangue e un luogo dove deporre le uova.
In particolare
Aedes albopictus depone le uova nelle parti asciutte di contenitori
in cui è presente acqua stagnante. Le uova hanno bisogno di essere
sommerse dall’acqua per schiudere, ma la schiusura è influenzata da
parecchi fattori climatici. Le larve raggiungono la maturità in 5-15
giorni in funzione della temperatura. Al momento della schiusa delle
uova la larva ha bisogno di pochissima acqua per compiere il proprio
ciclo fino alla trasformazione in adulto. Il ciclo di sviluppo
stagionale si conclude in autunno (nelle regioni settentrionali ad
ottobre-novembre) con la deposizione di uova svernanti.
Aedes (Ochlerotatus) caspius (Pallas, 1771)
Aedes caspius è tra le specie più fastidiose
presentii in Italia, ottima volatrice, attacca uomini e animali. Essa
è responsabile di forti attacchi massivi all’uomo, spesso con
conseguenze gravi come allergie e febbre. La sua larva resiste bene
alla salinità, presenta un rapido accrescimento e a dispetto delle
basse temperature gli adulti possono apparire già nel mese di aprile.
Questi ultimi, comunemente si riparano nella vegetazione intorno ai
siti larvali anche se le femmine, alla ricerca del pasto di sangue
sono in grado di spostarsi per lunghe distanze . Gli habitat
maggiormente colonizzati sono le risaie e le terre inondabili. La
femmina di Aedes caspius si distingue facilmente dalle altre Aedes per
la presenza di anelli biancastri che circondano le articolazioni
tarsali e di una banda chiara longitudinale che percorre la linea
mediana dei tergiti addominali. Sverna allo stadio di uovo, deposto su
terreno umido; le uova se non attivate dall’acqua, superano più
inverni in quanto resistenti al secco e al freddo.
Culex (Barraauditus) modestus (Ficalbi, 1890)
La femmina è ematofaga, generalmente crepuscolare,
aggredisce la vittima anche in pieno giorno. Le larve preferiscono
acque ricche di vegetazione, stagni, paludi e canali collettori di
campi coltivati. A prima vista l’adulto può apparire come un
appartenente alla specie pipiens di piccola taglia; tuttavia i tergiti
addominali presentano strisce chiare molto sottili nella parte mediana
che disegnano due chiazze laterali di forma triangolare, le quali,
sovrapponendosi, fermano una striscia quasi continua e non
frammentata. Inoltre, il primo segmento dei tarsi posteriori appare
nettamente più corto della tibia.
Culex (Culex) pipiens (Linneo, 1758)

Questa specie, è tra le zanzare più diffuse
nell’ambiente urbano e domestico. Attiva al crepuscolo e di notte, è
capace di sfruttare acque di diversa qualità, le larve possono
svilupparsi in acque piovane ristagnanti o in acque molto sporche,
preferendo le acque luride delle fognature e delle caditoie stradali.
L’adulto presenta i tergiti addominali provvisti di bande chiare
disposte lungo il margine anteriore. Sverna allo stadio di femmina in
diapausa negli anfratti dei muri, sotto i ponti ferroviari, in aree di
discarica, in capannoni, magazzini, cantine ecc.